Arti Minori ed Arti Maggiori
Le arti si trasformano insieme alla cultura dei popoli e spesso vengono catalogate con aggettivi, anch'essi mutevoli.
Nel mondo classico vi erano le arti liberali, prevalentemente intellettuali, accanto a quelle comuni, contraddistinte dalla fisicità, mentre nel corso Quattrocento prende vita la distinzione fra arti minori ed arti minori, tuttora impiegata da molti.
Leon Battista Alberti promuove, allora, la superiorità della pittura rispetto alla musica, Leonardo risolve la contesa elevando entrambe a rango di arti superiori, ma al contempo caccia dall'Olimpo le altre forme di ricerca del Bello, e Michelangelo non esita a rimarcare l'assoluta superiorità della scultura.
Nel Settecento si parla di arti belle (o belle arti), una categoria che include scultura, pittura, poesia, musica e danza, le arti estetiche teorizzate dai romantici.
Schelling teorizza la differenza tra le arti figurative e quelle della parola e di lì a breve Hegel parla di morte dell'arte, un processo inevitabile al quale nessun fenomeno creato dall'uomo può sottrarsi, neppure la creazione più pura ed eterea del Bello.
Al giorno d'oggi siamo soliti definire arti minori quelle maggiormente legate alla creazione artigianali, come i mosaici, gli intarsi, la ceramica, l'ebanisteria, la tessitura, l'oreficeria, il design e tutte le altre opere che coniugano l'ispirazione ad eccelse capacità pratiche.